Il counselor può accompagnare la persona in burnout nella fase di consapevolezza e prevenzione, aiutandola a ritrovare risorse e senso, ma non può intervenire sul piano clinico o terapeutico profondo. Il suo ruolo è prezioso, ma complementare ad altre figure.
Che cos’è il burnout
Il burnout si manifesta come un esaurimento emotivo, mentale e fisico legato a situazioni di stress prolungato.
Può essere trattato efficacemente in ambito di counseling attraverso un percorso di consapevolezza, prevenzione e cura relazionale. Qui sotto ti spiego come, distinguendo le modalità formative e quelle di aiuto diretto, sempre nel rispetto della cornice del counseling.
Burnout: il ruolo del Counselor professionista
Un counselor può proporre percorsi formativi rivolti a gruppi o singoli (es. operatori sanitari,
insegnanti, caregiver, ecc.) per:
Riconoscere i segnali del burnout
Formazione su come distinguere tra stress, stanchezza e burnout.
Uno dei compiti principali del Counselor è quello dell’educazione alla lettura di segnali precoci. I tipici segnali precoci di burnout generalmente sono: insonnia, cinismo, disconnessione emotiva, calo della motivazione.
Promuovere l’autoconsapevolezza e l’autoregolazione
Tecniche di ascolto del corpo e delle emozioni (respiro, journaling, mappe del sentire).
Comprendere come i propri valori e bisogni siano o meno in sintonia con il contesto lavorativo.
Allenare risposte funzionali allo stress
Modelli di comunicazione assertiva e gestione dei conflitti.
Confini sani e capacità di dire “no”.
Costruzione di una mappa personale delle risorse.
Favorire cultura organizzativa rigenerativa
Formazione per i team: come sostenersi, comunicare, riconoscere il disagio nell’altro.
Formazione per leader e coordinatori sulla cura delle energie del gruppo.
Come il Counselor può diventare un valido aiuto attraverso la relazione
Nel setting di counseling individuale o di gruppo, la relazione diventa lo strumento stesso per aiutare la persona a uscire dallo stato di esaurimento:
Relazione come spazio sicuro
La persona viene accolta senza giudizio: può fermarsi e respirare.
Il counselor ascolta attivamente, nomina il vissuto, offre contenimento.
Riattivazione della soggettività
Aiutare a ritrovare la bussola interiore: “Cosa ha senso per me oggi?”
Esplorazione di sogni, desideri, talenti “dimenticati”.
Sostegno nella riformulazione del senso
Rinarrare il proprio percorso e dare nuovo significato alle esperienze.
Trasformare il burnout da fallimento a passaggio di trasformazione.
Allenamento a piccole scelte concrete
Sperimentare insieme strategie per proteggere l’energia personale.
Costruire nuove abitudini che sostengano vitalità, presenza e confini.
L’approccio integrato del Counselor in caso di burnout
Un counselor può alternare:
- Sessioni individuali per accompagnare chi è in burnout,
- Formazione esperienziale per prevenirlo in gruppi o contesti lavorativi,
- Percorsi continuativi (es. gruppi AMA) in cui la relazione tra pari e con il facilitatore diventa nutriente e preventiva.
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